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Forze pulsionali profonde e l’ascoltare – il “dare adènzia” Siciliano – e l’insistenza sulla limpidezza, in un atto di intendere che è vita: Grillo e Insolia in un valore più grande della loro somma.
Uno Charmat lungo, dal perlage sorprendentemente fine, da uve insolia di Pianetto.
L’Etna Bianco nasce dalla sapiente vinificazione dei vitigni a bacca bianca Carricante, coltivati in terreni vulcanici ad elevata vocazione e sistemati a terrazze alla quota di 650 mt s.l.m. nel versante settentrionale del vulcano.
Quel che si dimentica è come se non fosse mai successo. Ogni cosa che esiste è reminiscenza, luce che svela e rivela. È l’idea primordiale. L’archetipo. Così come deve essere. Il Grillo del Cristo di Campobello.
Il tessuto mitologico delle differenti stirpi che qui si unirono è privo d’orli. L’attualità temporale di questa bottiglia svela la Sicilia nell’inestricabile sintesi in bianco di nostre uve di razza.
Indifeso è questo Chardonnay di fronte alla lode di essere Siciliano prima e Chardonnay poi. Il risalto del bianco – colore delle origini, lo stato di tutte le cose possibili, il divenire, la purezza originaria, la totalità dei colori, il suolo gessoso del Cristo di Campobello.
Un cru rivoluzionario. "Una carezza per il palato" Cit. Conte Paolo Marzotto
Una sferzata fresca e minerale, emblema della verticalità dei vini dell'Etna.
La contrada Pietrarizzo, sin dal secolo scorso, è considerata dai nativi della zona uno dei cru più pregiati.
I vitigni utilizzati sono cento per cento Carricante.