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Elenco dei prodotti per la marca TASCA D'ALMERITA
La storia di Tasca d'Almerita è quella di una famiglia di vitivinivoltori che da 8 generazioni dedica la propria vita alla terra di Sicilia. Un amore nato nel 1830, nella Tenuta Regaleali a cui, con un progetto per lo sviluppo di particolari vitigni autoctoni in territori vocati, si sono aggiunte 4 Tenute: Capofaro di Salina, Tascante sull'Etna, Whitaker a Mozia e Sallier de la Tour nella Doc Monreale.
Pensato nel 1987 per gli amici del Conte Giuseppe, uno spumante brut elaborato con metodo classico, a contatto con i lieviti per 24 mesi. La sua artigianalità contraddistingue le differenti annate.
Contessa Franca è dedicato a una moglie, madre e nonna che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia di Regaleali.
È espressione della verticalità dei vini del Vulcano. Un vino che riflette la natura del territorio da cui proviene, l’Etna.
Se hai un briciolo di Buonsenso, nel territorio siciliano il Catarratto è la varietà da coltivare. Da qui il nome Buonsenso, anche perché è buono e piace ai sensi.
Da una piccola vigna di un ettaro in contrada Rampante, un'interpretazione dello Chardonnay. L'idea di Tasca d'Almerita, difficile ma affascinante, di vinificare alle pendici dell’Etna, il vitigno internazionale più celebrato.
Dalla vigna “Anfiteatro”, a 50 metri sul livello del mare, con un suolo caratterizzato da una tessitura sciolta, sabbiosa proveniente dalla degradazione degli antichissimi sedimenti lavici.
A Regaleali è coltivato nella collina a fianco di Case Vecchie. Noi proviamo a giocare sui diversi tempi di raccolta: una parte in anticipo, per ricavare freschezza e mineralità, e la restante a conferire struttura e corpo. Proprio come nelle favole, “C’era una volta”, e c’è ancora il Cavallo delle Fate.
Il suo nome è legato alla storia della famiglia. Omaggio a Richard Wagner che nel 1881 nel giardino di Villa Tasca a Palermo ultimò la stesura del terzo atto del “Parsifal”, ispirato dai cigni che vivevano nel laghetto.
Un vino passito che sin dalla bottiglia ci riporta ad un territorio fresco, alle colline Tenuta Regaleali e allo storico “Nozze di Diamante” che il Conte Giuseppe dedicò alla moglie per festeggiare i sessant’anni di matrimonio.
Malvasia vendemmiata al giusto grado di maturazione e immediatamente vinificata. Esprime il territorio vulcanico nella sua essenza. Per questo Didyme porta l’antico nome dell’isola di Salina.
Frutto dell’interazione tra il Nerello Mascalese e i suoli vulcanici dell’Etna, questo vino nasce in terrazze circondate da boschi di castagno e roverella, in un territorio ricco di biodiversità.
Descritto per la prima volta nel 1735, il Perricone – detto “Guarnaccio” dai vignerons di Regaleali – viene allevato in Tenuta sin dal 1959.
La Vigna La Monaca, due ettari impiantati nel 2011 a un’altitudine di 320 m s.l.m, è caratterizzata da un suolo con tessitura più sabbiosa, ben aerato, molto drenante e dunque più asciutto, il che rende la vite meno vigorosa.
La Vigna Tenuta Grande ha un suolo caratterizzato da tessitura limosa, in grado di mantenere a lungo l’umidità, il che conferisce alla vite una maggiore vigoria. Il maggior vigore della vite sposta la maturazione delle uve verso una qualità più fresca, meno alcolica e con meno struttura, più adatta a vini freschi d’annata e vini rosati.
I suoli dell’isola di Mozia derivano da fondali di origine marina. Sono terreni sabbiosi e sciolti. La profondità della terra permette un adeguato sviluppo dell’alberello. La potatura ad “archetto alla marsalese” è la più adeguata per il Grillo, considerata la scarsa fertilità alla base del tralcio.
Nel 1984 il Conte Giuseppe Tasca d’Almerita decise di celebrare i 50 anni di matrimonio con la moglie Franca con un vino che raccontasse la storia di famiglia e la Tenuta.
Alberi centenari che, sapientemente potati e curati negli anni, abbassano i rami per rendere più agevole la raccolta manuale. Le olive vengono lavorate con un impianto a ciclo continuo a freddo.
Da 62 vendemmie rappresenta la Tenuta di cui porta il nome. Esprime al massimo le potenzialità aromatiche del territorio. Un classico sempre in forma, inconfondibile con la sua bottiglia renana.
San Francesco è la vigna che rappresenta l’emblema del lavoro a Regaleali, la ricerca e l’innovazione incessanti della squadra per migliorare la qualità dei vini.
La vigna San Francesco viene messa a dimora nel 1985 da Lucio Tasca, nella porzione più bassa del versante, su un terreno più fertile della media di Regaleali a causa di uno strato attivo più profondo e di maggiore freschezza, dovuta a un minor drenaggio dell’acqua piovana.