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Ogni vigneto è un ecosistema complesso dove piante, animali, insetti ed infinite tipologie di microorganismi vivono in armonia tra di loro.
Attesa del tempo più lieto,
aspetto e vedo i suoi frutti.
Intorno la quiete si muove,
natura di bacche e di mare.
Arriva il momento di luce,
profuma, mi inebria e permane.
Vino strettamente legato al territorio, fin dalla prima vendemmia. Un barocco più semplice, più raffinato ed equilibrato, ma pur sempre un Barocco.
L'anima dell'Etna. La potenza del vulcano. Dai vigneti allevati nei suoli neri e sabbiosi del vulcano nasce Cavanera Rovo delle Coturnie Etna DOC. Un cru rosso blend di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio.
Rosso, fuoco e passione. Le Sabbie dell’Etna Rosso è, insieme alla sua variante in bianco, il capostipite della produzione pluridecennale di Firriato sull’Etna.
Menfi si trova fuori dalla zona storica del Frappato, ma condivide con quel terroir molte caratteristiche fondamentali: esposizione a sud, salinità e suoli sabbioso-calcarei adagiati su argille compatte.
Un vino “senza trucchi”: fermentazione spontanea senza coadiuvanti enologici e un bassissimo livello di solforosa, per restituire integra nel calice la personalità decisa del Perricone.
Ribeca è il frutto del lavoro pluridecennale di recupero del vitigno reliquia Perricone, di cui Firriato ha selezionato il proprio clone. L’azienda ha creduto nelle qualità di questo vitigno della tradizione viticola siciliana che coltiva nella Tenuta di Pianoro Cuddìa.
Favinia Le Sciabiche è il dono offerto dalla costante azione sinergica di mare, vento e terra, e il risultato della grande attenzione di Firriato nei confronti del territorio siciliano. Il suolo della Tenuta di Calamoni è ricco di fossili marini e scheletri di pesce che si sono sedimentati nel corso di millenni. La straordinaria peculiarità del terroir conferisce al vino note intense sapide che, insieme ad eleganti sentori di macchia mediterranea ne fanno un rosso unico e irripetibile, paragonabile ad un grande Pinot Nero.
Quater Vitis Rosso racchiude la Sicilia del vino in un bicchiere ed è un blend di uve di Nero d’Avola, Perricone e Frappato allevate nella tenuta di Pianoro Cuddìa mentre, il Nerello Cappuccio è allevato nella Tenuta di Cavanera a circa 680 m.s.l. sull’Etna.
Sorìa Perricone è il frutto del lungo lavoro di sperimentazione e studi di Firriato per il recupero di un vitigno reliquia della tradizione viticola siciliana.
1607 è l’anno in cui la città di Vittoria fu fondata: La principessa Colonna, chiese a Felipe III di Spagna, la possibilità di abitare il fondo di Vittoria: la città fu allora fondata… Il perché è interessante, per via di un dispendioso matrimonio di famiglia, il fondo abitato poteva concorre a ” sistemare” le finanze.
Dall’intreccio di tecniche agricole tradizionali e moderne, nasce Sorìa Frappato, vino affascinante, interpretazione moderna di un vitigno antico e autoctono: il Frappato.
Dall’unione elegante di uve leggermente surmature di Merlot, Syrah e Frappato, che fra le colline di Baglio Sorìa hanno trovato una nuova dimora di eccellenza, nasce Bayamore Rosso di Rossi.
Il perlage dell'Etna in stile Firriato
È un connubio perfetto tra le viti che affondano le loro radici nei terreni vulcanici e il clima montano che solo l’Etna sa offrire. Il calice suggestivo del celebre e secolare Nerello Mascalese spumantizzato in bianco nella cantina di Cavanera sull’Etna è un esempio di stile assoluto.
L’attesa di un nobile gesto,
le viti incrociate Vittoria.
La mano che tende alla terra,
montagne e dune di mare.
Le vigne, conquista sapiente,
con Grazia una nuova dimora.
Rosato e felice ti aspetta il
segno che induce alla festa.
Momento sapiente e frugale
profumo di ogni tempesta.
L’aspetto si vede e riecheggia,
natura e poi d’altro colore.
Le delicate sfumature del Nerello Mascalese. Raffinato, fragrante e fresco: sono queste le sensazioni che evoca la versione rosata de Le Sabbie dell’Etna.
La forza racconta tensione
avanza rubino il colore.
Profumi maturi e speziati
si insinuano in corpi palati.
Avanza e mostra poi fiera
la grazia che scorre leggera.
Si tratta di un Sigillo notarile del fine '800 appartenuto a Francesco De Stefano antenato e fautore della coltivazione dell'uva da mosto. Il Sigillo è anche il "punto" ad una crescita qualitativa dei vini, che porta di fatto l'azienda a slanciarsi sui mercati internazionali.