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Come un frammento d'ambra custodisce il passato e la storia di Henri d'Orléans, duca d'Aumale.
Forze pulsionali profonde e l’ascoltare – il “dare adènzia” Siciliano – e l’insistenza sulla limpidezza, in un atto di intendere che è vita: Grillo e Insolia in un valore più grande della loro somma.
Un metodo classico di montagna, da vigneti di Pinot Nero e Chardonnay che si trovano a 700 metri sul livello del mare.
L’unione del Catarratto al Caricante migliora la pienezza e la complessità e l’equilibrio della acidità. Accanto alla eleganza che questo vino esprime, emergono note di notevole complessità aromatica con delle sensazioni minerali che provengono dal terreno vulcanico.
Quel che si dimentica è come se non fosse mai successo. Ogni cosa che esiste è reminiscenza, luce che svela e rivela. È l’idea primordiale. L’archetipo. Così come deve essere. Il Grillo del Cristo di Campobello.
Proviene dallo storico vigneto di Chardonnay chiamato "del ventaglio" per la sua caratteristica forma.
Il tessuto mitologico delle differenti stirpi che qui si unirono è privo d’orli. L’attualità temporale di questa bottiglia svela la Sicilia nell’inestricabile sintesi in bianco di nostre uve di razza.
Shamaris richiama il mare, quel mare vicino che si respira quando soffia la tramontana.
Indifeso è questo Chardonnay di fronte alla lode di essere Siciliano prima e Chardonnay poi. Il risalto del bianco – colore delle origini, lo stato di tutte le cose possibili, il divenire, la purezza originaria, la totalità dei colori, il suolo gessoso del Cristo di Campobello.
L’unione di vini di uve Chardonnay con altri ottenuti da vitigni tipici viene effettuato con l’obiettivo di equilibrarne l’acidità, creando nello stesso tempo interessanti sinergismi ed esaltandone gli aspetti aromatici nella loro freschezza varietale.