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Il Frappato nasce dal sogno di Arianna ragazza di fare un vino che sapesse della terra che lavora, dell’aria che respira, e dei suoi stessi pensieri. È aspro, sanguigno ed elegante. È Vittoria e i monti Iblei. È il vino che più le somiglia, coraggioso, originale e ribelle. Ma non solo. Ha origini contadine, per questo ama le sue radici e il passato che si porta dentro; ma, nello stesso tempo, è capace di lottare per migliorarsi. Conosce la raffinatezza senza dimenticare mai se stesso.
Autoctono delle pendici dell'Etna, il Nerello Mascalese assume caratteristiche diverse a seconda della zona in cui viene allevato. Sui terrazzamenti della Tenuta di Vajasindi queste uve a bacca nera danno vita a Lavico Etna Rosso, un vino dalla struttura elegante, che in parte affina in barriques di rovere francese, fresco e delicatamente sapido.
Vino strettamente legato al territorio, fin dalla prima vendemmia. Un barocco più semplice, più raffinato ed equilibrato, ma pur sempre un Barocco.
Le eleganti note di rosa e di viola caratterizzano il nuovo Frappato della Linea Calanìca. Questo vino concentra tutte le unicità del proprio territorio, rappresentato anche in etichetta, e risulta la scelta perfetta per un brindisi in buona compagnia
Il nuovo Duca Rosè, prodotto con metodo Charmat lungo da sole uve Frappato, è il calice perfetto da assaporare durante un aperitivo con gli amici o anche a tutto pasto, senza distinzione, grazie ai delicati sentori fruttati che anticipano un palato gradevolmente sapido e persistente
SP68 è una strada ma anche un vino giovane. Fresco e piacevole, con un gusto delicato che porta con sé il sapore del sole e la freschezza di questa terra.
Il Siccagno è il Nero d’Avola, nato da quell’uva concentrata che appunto si dice Siccagna. Il Nero che tanto racconta la Sicilia, che è selvaggio, ma anche fresco ed elegante, al sapore di frutti rossi. Che ha un che di nobile e aristocratico, ma anche malinconico come un poeta o un filosofo. Che è passionale, pieno di calore umano e di contrasti. Il Nero che è l’uva dei nostri padri e unisce la Sicilia da angolo ad angolo e meglio ne coglie da secoli lo spirito. Un vino che Arianna ama profondamente, e che fin dal primo anno è sempre con lei.
1607 è l’anno in cui la città di Vittoria fu fondata: La principessa Colonna, chiese a Felipe III di Spagna, la possibilità di abitare il fondo di Vittoria: la città fu allora fondata… Il perché è interessante, per via di un dispendioso matrimonio di famiglia, il fondo abitato poteva concorre a ” sistemare” le finanze.
Si tratta di un Sigillo notarile del fine '800 appartenuto a Francesco De Stefano antenato e fautore della coltivazione dell'uva da mosto. Il Sigillo è anche il "punto" ad una crescita qualitativa dei vini, che porta di fatto l'azienda a slanciarsi sui mercati internazionali.