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Autoctono delle pendici dell'Etna, il Nerello Mascalese assume caratteristiche diverse a seconda della zona in cui viene allevato. Sui terrazzamenti della Tenuta di Vajasindi queste uve a bacca nera danno vita a Lavico Etna Rosso, un vino dalla struttura elegante, che in parte affina in barriques di rovere francese, fresco e delicatamente sapido.
Frutto dell’interazione tra il Nerello Mascalese e i suoli vulcanici dell’Etna, questo vino nasce in terrazze circondate da boschi di castagno e roverella, in un territorio ricco di biodiversità.
Le eleganti note di rosa e di viola caratterizzano il nuovo Frappato della Linea Calanìca. Questo vino concentra tutte le unicità del proprio territorio, rappresentato anche in etichetta, e risulta la scelta perfetta per un brindisi in buona compagnia
Il nuovo Duca Rosè, prodotto con metodo Charmat lungo da sole uve Frappato, è il calice perfetto da assaporare durante un aperitivo con gli amici o anche a tutto pasto, senza distinzione, grazie ai delicati sentori fruttati che anticipano un palato gradevolmente sapido e persistente
Descritto per la prima volta nel 1735, il Perricone – detto “Guarnaccio” dai vignerons di Regaleali – viene allevato in Tenuta sin dal 1959.
Fiordispina rappresenta una sfida: dimostrare che è possibile, con grandi uve, ottenere un rosato fresco e piacevole. Interpretazione originale del Perricone, vitigno versatile quasi dimenticato, da riscoprire, vera espressione di una Sicilia del vino nuova e diversa.
Oggi è il simbolo di una nuova personalità della viticoltura dell’isola, nonché considerato un vero e proprio vitigno- reliquia: il Perricone a cui è stato dato grande slancio col rinascimento della Sicilia enologica, si impone con nuove interessanti interpretazioni.
Dalle uve di un antico vitigno autoctono siciliano, recuperato e reinterpretato da Assuli. Elegante ed armonioso, intenso e deciso, particolare e seducente, è un vino dall’irripetibile carattere.
Il suo nome è legato alla storia della famiglia. Omaggio a Richard Wagner che nel 1881 nel giardino di Villa Tasca a Palermo ultimò la stesura del terzo atto del “Parsifal”, ispirato dai cigni che vivevano nel laghetto.