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Forze pulsionali profonde e l’ascoltare – il “dare adènzia” Siciliano – e l’insistenza sulla limpidezza, in un atto di intendere che è vita: Grillo e Insolia in un valore più grande della loro somma.
Quel che si dimentica è come se non fosse mai successo. Ogni cosa che esiste è reminiscenza, luce che svela e rivela. È l’idea primordiale. L’archetipo. Così come deve essere. Il Grillo del Cristo di Campobello.
Per mille profumi d’arancio
colori di un tempo vissuto.
L’attesa di aromi festosi,
essenza di fiori gustosi.
Poi d’oro dipinge la notte che
a lungo si riempie di frutti.
Dal mare conquiste di dune
or netto e poi raggio di luce.
Nei muschi l’agrume riecheggia
nei sensi imprime l’essenza.
Nei gesti già grava la voglia.
Sentire, parlare e poi amare.
Il tessuto mitologico delle differenti stirpi che qui si unirono è privo d’orli. L’attualità temporale di questa bottiglia svela la Sicilia nell’inestricabile sintesi in bianco di nostre uve di razza.
Indifeso è questo Chardonnay di fronte alla lode di essere Siciliano prima e Chardonnay poi. Il risalto del bianco – colore delle origini, lo stato di tutte le cose possibili, il divenire, la purezza originaria, la totalità dei colori, il suolo gessoso del Cristo di Campobello.
Ispirati dai bellissimi versi della serenata Franco Finistrella, “Nicuzza” è il nuovissimo progetto dei Bertolino, dopo due anni di emergenza sanitaria.
Alla stessa stregua dell’autore dell’omonima serenata scritta per la moglie Alfonsa, attraverso Nicuzza in due fratelli esprimono amore, passione, gioia, dolore verso il loro territorio, un misto di nostalgia e sentimento che rende più forte il legame con la propria terra, l’amata Sicilia.