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Questo vino, protagonista di golosi fine pasto e aperitivi inusuali, è prodotto con uve stese per giorni sotto l’infuocato sole di fine estate.
Il nome di una strada, per un vino che è un viaggio. Quello dei contadini che già tremila anni fa partivano dalle campagne con le anfore, e poi le botti, e dentro il frutto del loro lavoro, la fatica, la gioia, ancora l’odore della terra. Il viaggio degli agricoltori, anche oggi diretti alla loro vigna, tra incontri e parole scambiate, sotto il cielo limpido degli Iblei.
Per mille profumi d’arancio
colori di un tempo vissuto.
L’attesa di aromi festosi,
essenza di fiori gustosi.
Poi d’oro dipinge la notte che
a lungo si riempie di frutti.
Dal mare conquiste di dune
or netto e poi raggio di luce.
Nei muschi l’agrume riecheggia
nei sensi imprime l’essenza.
Nei gesti già grava la voglia.
Sentire, parlare e poi amare.