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Vino strettamente legato al territorio, fin dalla prima vendemmia. Un barocco più semplice, più raffinato ed equilibrato, ma pur sempre un Barocco.
Perricone vinificato in bianco, raccolta anticipata delle uve, fermentazione in vasche inox, pressatura soffice in torchio idraulico.
Perricone spumante blanc de noir, ottenuto dalla rifermentazione in bottiglia del vino base di Perricone vinificato in bianco, a cui viene aggiunto la adeguata quantità di mosto per ottenere la giusta pressione.
Vino frizzante ottenuto da uve di Perricone coltivate in regime biologico/biodinamico e raccolte a mano in piccole cassette. Rifermentato in bottiglia con aggiunta di mosto al vino base. Non filtrato e non degorgiato, con la presenza dei lieviti in bottiglia.
Vino frizzante ottenutoda uve di Perricone coltivate in regime biologico/biodinamico e raccolte a mano in piccole cassette. Rifermentato in bottiglia con aggiunta di mosto al vino base. Non filtrato e non degorgiato, con la presenza dei lieviti in bottiglia.
Nero d’Avola e Perricone fermentati in vasche di cemento per dieci giorni, macerazione prolungata con le bucce del Perricone. Pressatura soffice in torchio idraulico.
Perricone vitigno autoctono siciliano tra i più antichi, oggi molto raro, caratteriz-zato da grappoli compatti a forma conica, con acini a buccia spessa di colore blu.
Dall’esperienza raccolta in tanti anni, nasce la prima grappa selezionata firmata Porta del Vento. Grapparosa: un’esperienza nuova dal gusto avvolgente. Natura intensa, elegante, audace.
Il Perricone è uno dei più antichi vitigni autoctoni a bacca nera siciliani. A Pantelleria il contadino lo chiama “Nero Nostrale”, alcuni vecchi Panteschi sostengono addirittura che questo vitigno sia apparso prima sull’isola che nella zona del Trapanese. Vitigno storicamente a resa bassa, elegante e profumato, con una buona componente tannica.
Vinificato con una parte di Zibibbo Pantesco, in modo da conferirgli freschezza, aromaticità e persistenza, il risultato è un grande rosato frizzante dal colore Rosa Carico, ben strutturato e con una non indifferente persistenza al palato.
1607 è l’anno in cui la città di Vittoria fu fondata: La principessa Colonna, chiese a Felipe III di Spagna, la possibilità di abitare il fondo di Vittoria: la città fu allora fondata… Il perché è interessante, per via di un dispendioso matrimonio di famiglia, il fondo abitato poteva concorre a ” sistemare” le finanze.
Si tratta di un Sigillo notarile del fine '800 appartenuto a Francesco De Stefano antenato e fautore della coltivazione dell'uva da mosto. Il Sigillo è anche il "punto" ad una crescita qualitativa dei vini, che porta di fatto l'azienda a slanciarsi sui mercati internazionali.
La riserva personale, le prime tre botticelle di famiglia, furono la base per la prima annata del 3 Carati. Il carato, seme del carrubbo, nel numero di tre raggiungeva quasi il peso medio dell'acino del Nero d'Avola, uva usata per la produzione di questo piacevolissimo rosso.
Nero d'Avola in purezza, coltivato in collina, raccolto a mano nei primi di settembre. Un vino maturo sin dal primo anno, ricco di aromi di frutta di bosco matura, amarena, ciliegia e di colore rubino intenso.